il blog
Articoli che raccontano le vicende delle nostre terre, a volte travagliate e controverse, a volte affascinanti e poco note.
di Carmen Palazolo
Il 9 maggio di ogni anno si ricordano le vittime del terrorismo, che ha funestato per un ventennio l’Italia. La giornata è stata scelta perché il 9 maggio di 45 anni fa, cinquantacinque giorni dopo il suo sequestro, le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro.
di Carmen Palazzolo
RESISTENZA SEMPRE (contro il nazifascismo) dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione 2023
Il 25 aprile si celebra la “Liberazione” della penisola italiana dal nazifascismo e dallo straniero, è questo il suo significato e, più l’evento si allontana nel tempo e più si rende necessario riproporlo alla memoria degli anziani e proporlo a quella dei giovani perché, più esso si allontana nel tempo e più si perde il suo vero significato, anche se quanto sta accadendo ora nell’Ucraina, invasa anch’essa da uno straniero, dovrebbe aiutare coloro che non hanno vissuto l’esperienza a comprenderne il significato.
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Scritto già pubblicato sulla rivista di Cittanova allegata a “Unione degli Istriani”, n. 9 nov. 1990” e n. 10 febbraio 1991.
Testo rivisitato da Carmen Palazzolo Debianchi.
Io non sono stato un buon italiano, almeno secondo alcuni canoni. Infatti sono stato costretto - da un bando militare germanico del marzo 1944 – a collaborare con le forze tedesche. L’invito era di aderire alle forze armate germaniche, all’Organizzazione del Lavoro T. O . D. T. o alle formazione della neonata Repubblica Sociale Italiana. (R. S. I.). Ho scelto quest’ultima (il male minore) e mi sono presentato “volontario” al I Battaglione Bersaglieri Volontari “Benito Mussolini” da stanza nel goriziano, da Auzza a Piedicolle, località già in Jugoslavia, ora in Slovenia la prima e in Croazia la seconda.
Le storie e le memorie che tutti abbiamo, belle o brutte, piacevoli o dolorose, piccole o grandi: sono nostre e sono importanti, così per noi come per tutti.
In questa intervista, divisa in tre puntate, il racconto di Carmen Palazzolo, esule in giovanissima età dall’Istria e che oggi è portatrice della memoria di un popolo, tenace testimone di eventi e di una cultura che non deve essere perduta.
di Carmen Palazzolo
Sentendo nella cronaca televisiva del Friuli Venezia Giulia della celebrazione svoltasi a Gonars, per iniziativa del suo sindaco, di quanto avvenne durante la Seconda Guerra mondiale a Gonars, ho pensato di scriverne anch’io per narrare a chi non la conosce questa pagina oscura della storia, che è anche italiana perché si è svolta sul nostro territorio ad opera di italiani.
di Donatela Oneto
articolo pubblicato sul periodico "Neresine" del giugno 2021 - versione pdf
Neresine nell’isola di Lussino è luogo di incontro di diverse culture ed etnie che a volte fondendosi e a volte scontrandosi hanno consentito alle famiglie autoctone di maturare esperienze di vita avventurose e particolari che spesso potrebbero costituire materia di romanzo.
di Patrizia Lucchi
Gli antefatti
Ho iniziato a interessarmi della storia di Cherso proprio grazie all’amica Carmen Palazzolo Debianchi che nel 2017 ha proposto il mio nome come relatrice al Convegno Utopia e Utopie per la parte biografica del filosofo chersino Francesco Patrizi. Fino ad allora mi ero occupata esclusivamente di Neresine e di Ossero.
di Carmen Palazzolo
Ultimamente, a causa degli eventi bellici in Ucraina, si sente molto parlare della NATO, perciò è forse il caso di spolverare le nostre conoscenze in materia o apprendere di che cosa si tratta.
Essa è una struttura complessa e in continua evoluzione per cui non è facile spiegare in che cosa consiste e quali sono i suoi compiti. Cercherò di descrivere quanto ho compreso.
“Il confine più lungo…” È una mostra virtuale realizzata in occasione del Giorno del Ricordo 2022 curata dagli storici Raoul Pupo, Fabio Todero e Stefan Čok, realizzata dall’istituto Nazionale Ferruccio Parri assieme all’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea del Friuli Venezia Giulia e da alcuni altri prestigiosi istituti storici.
Carmen Palazzolo
Quest’anno, in memoria della persecuzione degli ebrei degli anni ’40, vorrei scrivere qualche cenno dell’opera del vescovo di Trieste di quel periodo, mons. Antonio Santin, in loro difesa.
Mons. Antonio Santin divenne vescovo di Trieste e Capodistria il 3 settembre 1938 e il 18 settembre dello stesso anno Mussolini e i rappresentanti del governo giunsero a Trieste e, in una piazza dell’Unità d’Italia gremita di gente all’inverosimile, Mussolini proclamò le leggi marziali contro gli ebrei, che erano già in vigore in Germania.
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