il blog
Forse non è un caso che quando ci guardiamo allo specchio la nostra mente alle volte parte per la tangente ed inizia lei stessa a ... riflettere ! Pubblichiamo qui le nostre riflessioni su argomenti di attualità. I lettori sono (perché no?) invitati ad inviarci le loro !
Viva internet!
L’emergenza coronavirus continua perché la diffusione del contagio, anziché diminuire, aumenta e si diffonde nel mondo… e finalmente comincia una presa di coscienza generale del rischio: le persone si muovono meno, cercano di rispettare le distanze l’uno dall’altro, si vede qualche mascherina, l’uso dei guanti. Grande e giustificata è la preoccupazione delle ripercussioni del rischio del contagio sull’economia perché il turismo sta segnando una battuta d’arresto e così la stagione sciistica col vuoto degli alberghi. Questo solo per accennare alle cose più eclatanti e di cui si parla di più ma c’è anche la preoccupazione degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie per la chiusura delle scuole che, secondo le ultime voci potrebbe protrarsi fino alla fine di marzo.
di Anna Piccioni
Scrissi le riflessioni che seguono vent'anni fa, ma le cose non sono cambiate.
“Sarebbe bello poter definire la parola “civiltà” con semplicità e precisione, come si definisce una retta, un triangolo, un corpo chimico…Purtroppo, il vocabolario delle scienze umane non consente di formulare definizioni valide una volta per tutte. Anche se non tutto è incerto o in divenire, la maggior parte di questi termini, ben lungi dal potersi fissare definitivamente, non cessa di variare da un autore all’altro e di subire sotto i nostri occhi una continua evoluzione”[1].
di Carmen Palazzolo
Le riflessioni di un’esule di prima generazione
Lunedì, 10 febbraio 2020, ricorre il 73°anniversario della firma del trattato di pace di Parigi, che assegnava l’Istria, Fiume, parte della Dalmazia e alcune isole del Quarnero, italiane per poco più di un ventennio ma di antica civiltà romano-veneta, alla Jugoslavia.
Nel 2004 una legge (30.03.2004, n. 92) ha proclamato il 10 febbraio “Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
di Carmen Palazzolo
Per celebrare la tormentata storia del popolo ebraico
Venerdì, 29 gennaio 2020, la prof.ssa Silva Bon ha trattato, nella sala beato don Bonifacio dell’Associazione delle Comunità Istriane, il tema
GLI ESODI DEL POPOLO EBRAICO
Dopo la presentazione, la prof.ssa Bon precisa subito che l’esodo del popolo ebraico è più corretto denominarlo “diaspora”, che letteralmente significa “allontanare”, “disseminare” e pertanto descrive meglio della parola “esilio” la dispersione nel mondo del popolo ebraico. Storicamente questa dispersione ebbe inizio dopo la prima guerra giudaica, combattuta tra il 66 e il 70 d. C., tra l’esercito romano, comandato da Tito, e gli Ebrei. Questi infatti non amavano gli invasori romani, le loro tasse e la loro corruzione e perciò si ribellarono al loro governo. Ma l’imperatore Vespasiano prima, e il figlio Tito dopo, schiacciarono con la forza la rivolta e il tempio di Gerusalemme venne saccheggiato e distrutto.
di Carmen Palazzolo
Il 12 settembre 2019, nel centenario dell’impresa fiumana di Gabriele D’Annunzio, a Trieste, dove è già in corso una mostra dedicata a questo personaggio, nella centralissima piazza della Borsa è stata inaugurata una sua statua, realizzata dallo scultore bergamasco Alessandro Verdi. Essa raffigura il poeta seduto a gambe accavallate, assorto nella lettura di un libro.
di Carmen Palazzolo
è l’interrogativo che pone e si pone Ezio Giuricin, giornalista di TV Capodistria, nella conferenza tenuta nella sede dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste lunedì 25 marzo 2019.
Va innanzitutto precisato che delle forme di ritorno esistono già, in particolare per le vacanza e in maniera più stabile dopo il pensionamento, ma il ritorno di cui parla Giuricin significa ristabilirsi nei luoghi natii per continuarvi la propria vita costruendo un nuovo rapporto con ciò che si è perduto, riguarda in particolare i discendenti degli esuli giuliano-dalmati di seconda e terza generazione e potrebbe/può essere fisico, economico, politico, culturale.
di Carmen Palazzolo
Sapevate che, oltre ad Alcolisti Anonimi esiste una NARCOTICI ANONIMI?
La NARCOTICI ANONIMI (NA) è - secondo la presentazione sul suo sito internet, da cui traggo sintetizzandolo liberamente quanto segue - un organismo internazionale senza fini di lucro, per il recupero di tossicodipendenti che vivono inseriti nella realtà sociale. Essa è stata fondata alla fine degli anni ’40 del XX secolo, attualmente è presente in più di cento Paesi del mondo, è uno dei movimenti di NA più vecchi e vasti del suo genere, con circa 70.065 incontri settimanali in 131 paesi. I membri di Narcotici Anonimi imparano l'uno dall'altro come vivere liberi dalle droghe e come recuperare la propria vita dagli effetti della dipendenza.
di Carlo Cremonesi
Il 27/gennaio è il Giorno della Memoria (legge n° 211 del 20/07/2000), giorno dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz (1945). Fa memoria non solo dello sterminio del popolo ebraico e delle leggi razziali italiane che legittimarono la persecuzione dei cittadini ebrei, la loro prigionia e deportazione, ma anche di quanti, a rischio della propria vita, protessero e salvarono alcune di quelle vite già condannate alla morte.
Il 10/febbraio è il Giorno del Ricordo (legge n° 92 del 30/03/2004), giorno in cui furono firmati i trattati di Pace di Parigi (1947) che assegnavano alla Jugoslavia le terre italiane dell'Istria, del Quarnaro e di gran parte della Venezia Giulia. Ricorda sia le vittime delle foibe, sia le tragedie dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre nel corso della seconda guerra mondiale e dell'immediato secondo dopoguerra (1943-1945), nell'ambito della complessa vicenda di definizione del confine orientale dell'Italia.
di Carmen Palazzolo
A Trieste
Fervono nel mondo, e anche a Trieste, gli eventi in memoria della shoah in applicazione della Legge 211/2000 ma, per il mondo ebraico, è anche un doveroso compito nei confronti di quanti l'hanno subita. È un dovere, a mio avviso, anche nei confronti di tutta l'umanità per far conoscere nella speranza che cose del genere non accadano mai più.
Anche l'Associazione delle Comunità Istriane di Trieste ha voluto quest'anno parlarne tramite la studiosa della questione ebraica Silva Bon, che ha proposto in particolare il tema della persecuzione ebraica a Trieste fra il 1938 e il 1945.
di Carlo Cremonesi
Correre è il verbo che più di ogni altro tratteggia il tempo attuale, ancor più e meglio se posto nella forma imperativa. A parte il suo uso compulsivo, incuriosisce il concetto di tempo che sottende: non è evidentemente quello reale cadenzato dalle lancette dell'orologio, ma piuttosto un tempo diverso, quasi un tempo altro che obbliga ad essere veloci e non con un'andatura costante ma in accelerazione e senza sosta. Questo tempo ha persino assunto la funzione di unità di misura, a tal punto che le distanze non sono più descritte con il valore metrico della lunghezza, ma in tempi di percorrenza, tanto più apprezzati quanto più celeri; così come, altro esempio, ogni attività umana non è temporizzata dalle sue difficoltà, ma dai tempi di realizzazione che devono essere sempre più brevi, cioè sempre più veloci.
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