οδός

il blog

dei liberi pensatori

di Anna Piccioni

Storia di due donne siciliane, due donne che hanno condiviso luoghi e vita, ma sempre su due livelli, la Mericana, Mosca Centonze e la serva Clementina, ma ognuna chiusa nel suo mondo, pur condividendo lo stesso segreto; pur avendo vissuto tanti anni insieme le loro vite non si sono mai intrecciate.

Nel 1910 a dieci anni Mosca emigra in America con la madre, dopo qualche anno sarà ricoverata al Saint George, sanatorio di Bloomfield, malata tubercolosi. Qui conosce Rascia l'Armena che le insegnerà l'inglese e da cui imparerà a disegnare, a guardare le stelle, a condividere il dolore e la violenza. Subirà un'isterectomia, diventando sterile; Mosca si chiederà a che categoria appartengano le donne sterili per forza. Dopo l'uccisione del boss con cui ha convissuto,nel 1936 ritorna al suo paese Bisacquino. Il paese è spadroneggiato dal podestà Zafarana, che ossessionato dalla propria impotenza uccide tutte le donne anziane che si trova davanti, oltre a commettere altre nefandezze; ma qualcuno provvederà a fargli pagare i suoi delitti e in modo terribile.

Questo romanzo ricorda i racconti dei cantastorie: si sviluppa attraverso quadri completi.

Il vero protagonista è il paese di Bisacquino, nel centro della Sicilia nella provincia di Palermo; e quel dialetto inserito con maestria dall'autrice per esprimere lo spirito di quei montanari:  non restava che una pertica crucchiulòsa brunita senza una gocciola d'umore

Sappiamo chi è Mosca, donna forte, dura, distante, diffidente “...senza tener conto che Mosca lo era di natura...le parole generano diffidenza per l'impossibilità di definirne le radici gli umori il profumo l'acrore le venature il coloreil colore e la virtù. Come invece si fa per le piante e le pietre.”sappiamo chi è Clementina, orgogliosa della sua verginità e silenziosa serva della Mericana da quando aveva 16 anni; ma molto rimane avvolto nel mistero

 

Note sull'autrice: È nata a Macchia di Giarre, in Sicilia. Vive tra Gela e Giarre. È filologo classico, scrive racconti, romanzi, pièce teatrali e collabora con diverse testate. È stata assessore alla cultura del comune di Catania. Le sue opere sono state premiate con importanti riconoscimenti, tra cui: il Premio Mondello, il Premio Brancati, il Premio Vittorini, il Premio Flaiano Narrativa, il Premio Grinzane Cavour Narrativa italiana. Ha pubblicato: Nebbie di ddraunàra (La Tartaruga 1993), Il bastardo di Mautàna (Anabasi 1994, Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), Ninna nanna del lupo (Einaudi 1995, ripubblicato da Marsilio nel 2012), L’albero di Giuda (Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), La pupa di zucchero (Rizzoli 2001), Disìo (Rizzoli 2005), 7 uomini 7. Peripezie di una vedova (Flaccovio 2006), Pazza è la luna (Einaudi 2007), L’incantesimo della buffa (Marsilio 2011), Il cuore a destra (Le Farfalle 2014), Solo se c'è la luna (Marsilio 2017).

 

Silvana Grasso “La ninna nanna del lupo” - Einaudi editore

 

chi cerca trova

cerca un articolo o una citazione usando una o più parole chiave.

newsletter

Comunicaci qui il Tuo indirizzo e-mail: Ti avviseremo dell'uscita di ogni novità su questo blog. Potrai comunque cancellare il Tuo nominativo in qualunque momento.

procedi

  • 1

Ti informiamo che questo sito utilizza dei cookies necessari al suo corretto funzionamento.  Con riferimento al provvedimento "Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie – 8 maggio 2014" (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014), si descrivono in maniera specifica e analitica le caratteristiche e le finalità dei cookie installati su questo sito indicando anche le modalità per selezionare/deselezionare i singoli cookie.