Martiri del lavoro ed eroi della Resistenza in Istria
Il Circolo Istria vuole con questa pubblicazione parlare delle gesta di uomini che nessuno o pochi conoscono , la cui morte è stato un vero sacrificio in nome di valori della solidarietà e della coerenza. Uomini che gli eventi della storia o meglio per opportunità politica sono stati cancellati, ma la cui vicenda personale ha molto da insegnare a questa società che ha perso di vista il senso della vita. Si parla di Giuseppe Callegarini e di Arrigo Grassi: il primo eroe della Resistenza istriana ucciso dai fascisti, che ne hanno an-che occultato il cadavere, e il secondo vittima del lavoro; per salvare i suoi compagni durante la tragedia dell'Ar-sia senza maschera scenderà nelle viscere della terra per portare in superficie ad uno ad uno i suoi compagni, ma per salvare l'ultimo perderanno la vita entrambi.
Qualcuno dice “Fortunato il Paese che non ha bisogno di eroi”; ma chi è l’eroe? Non è colui che compie imprese eccezionali e nemmeno chi sfida la sorte; eroe è l’uomo o la donna qualunque pronti e pronte a decidere per gli altri a mettere gli altri davanti alla loro vita. Non mi piacciono le parole sacrificio ed eroe, fanno par-ti del passato mi piace pensare a persone qualsiasi che non mettono sulla bilancia la convenienza o l'opportuni-tà, ma solo ciò che è giusto fare in quel momento anche a costo della vita. I morti e questi in particolare hanno ancora molto da dire per chi li vorrà ascoltare.
La pubblicazione scritta a quattro mani si divide in due parti La prima: Uomini storia contraddizioni: si apre con una riflessione di Biagio Mannino: vengono sollevati due problemi uno riguardo la difficoltà dell'obiettività stori-ca e l'altra di come diventi ancora più difficile l'obiettività quando la politica s'inserisce nei fatti storici e li manipola e li strumentalizza. Luciano Santin racconta di Arrigo Grassi, triestino, di cui poco si sa; “medaglia al valor civile” dimenticata in quanto conferita durante il regime fascista.
Nella seconda parte Roberto Spazzali ricostruisce la biografia e il pensiero di Giuseppe Callegarini, nato a La Spezia, vissuto a Pola, ha studiato a Padova. Gli interessi ambientalistici, geologici del dott. Callegarini so-no stati riscoperti casualmente in uno scantinato a Roma. Il proprietario rovistando tra vecchie carte ingiallite ha trovato scritti filmati foto delle ricerche di Callegarini. Collegando il nome di Giuseppe Callegarini al nome della lapide che il Circolo Istria ha deposto a San Giusto nel 2013, si è messo in contatto con lo stesso. Ora tutto questo pre-zioso materiale è proprietà del Circolo ed è custodito presso l'Istituto di Storia della Resistenza. Una pura casualità ha fatto recuperare documenti importanti su questo “eroe dimenticato” e sul-la Resistenza nella città di Pola Gli studi geologi di Callegarini sulle Absirtididi, pugno di scogli a sud est di Lussino vengono tradotti da Stefano Furlani, geologo, ompletando in questo modo il ritratto di un uomo prima di tutto studioso, amante dell'am-biente, della letteratura e della libertà.