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dei liberi pensatori

recensione di Anna Piccioni

Non lasciatevi impressionare dalla mole del romanzo (3 volumi di più di 500 pagine ciascuno), la lettura prende e coinvolge fin dall'inizio. D'altra parte raccontare le vicende che hanno sconvolto queste terre dal Montenegro alla Carnia durante la seconda guerra mondiale in un prima e un dopo che non ha ancora risolto i suoi conti con la storia: vicende e avvenimenti che hanno scarnificato, lacerato i rapporti umani è stata un'impresa “titanica”considerando che tuttora parlare della questione del confine orientale è argomento “tabù”.

Leandro Lucchetti si è servito della sua lunga esperienza di regista e sceneggiatore per guardare attraverso una invisibile macchina da presa per raccontare i fatti documentati senza prendere nessuna posizione. La Storia, la guerra, si realizza attraverso il vissuto di personaggi inventati , ma che rappresentano persone reali che si sono trovate coinvolte in vicende più grandi di loro. Ogni personaggio uomo o donna vive tragedie umane inenarrabili da film dell'orrore e Lucchetti non lascia alcuno spazio alla fantasia: violenze, torture disumane sofferte e inferte da ogni parte. Non ci sono eroi o eroine da esaltare. Anche tra i liberatori della Patria contro i Fascisti e le SS vengono sollevati molti dubbi.

La Guerra partigiana tra le montagne del Montenegro o i monti della Carnia o nei boschi istriani è dominata da un unico obiettivo la Libertà dalla dominazione nazifascista. Quando c'è una vittoria le nefandezze commesse sono solo espressione di odio e di vendetta coperti da una giustizia sommaria praticata da sedicenti Tribunali del Popolo. Gli stessi Resistenti si comportano con la stessa efferatezza nel confronto dei nemici e di chi si presume abbia in qualche modo collaborato. Vittime innocenti da una parte e dall'altra. Sembra che ormai l'Umanità non sia di questo mondo. I personaggi di Lucchetti: sono espressone del carattere e della formazione della loro terra , ad esempio Petro, giovane Alpino friulano, i fratelli Radetić istriani , che rivendicano ognuno la sua identità contrastante italiana e croata, Loris , triestino di adozione proveniente dal centro Itala, ben inserito e pur mantenendo una posizione quasi neutrale è catturato e torturato dalla banda Collotti; ad un certo punto si accorge durante l'occupazione titina che Trieste non è solo borghese e nazionalista, ma ci sono anche altri Triestini: gli operai dei cantieri di lunga tradizione comunista e quelli di lingua slovena. La Guerra ha scatenato i più bassi istinti dell'uomo, delazione e tradimenti non si contano più e per questo pagano vittime innocenti.

Poi quando arriva la Liberazione: una firma su un trattato di Pace non cancella il vissuto, le vendette continueranno. Palmiro Togliatti firmerà l'amnistia per gli ex gerarchi fascisti e i loro scagnozzi, ma anche per salvare i responsabili di delitti commessi tra partigiani.

Ancora oggi si cerca di dare onore alle gesta compiute da una parte e dall'altra, ma non c'è alcun onore da rivendicare
“Bora scura” un romanzo storico ci porta nello spazio e nel tempo per dare finalmente una visione unitaria di quei terribili anni di guerra e dare una risposta alle mille domande che noi figli del dopo guerra ancora non abbiamo.

Anna Piccioni

 


 

BORA SCURA La saga del confine d'Oriente
di Leandro Lucchetti
ed. i Robin&Sons

 

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