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dei liberi pensatori

di Carmen Palazzolo

... e sulle donne musulmane che a Trieste vogliono bagnarsi vestite
l’opinione di Carmen Palazzolo

Uno di questi giorni ho letto su Il Piccolo la notizia che il gen. Vannacci ha presentato il suo libro e la cosa mi ha richiamato alla memoria che anch’io volevo scriverne qualcosa e che non l’ho ancora fatto. Eccomi quindi a farlo, anche per rispondere a uno degli aspetti più interessanti del nostro blog, e che non riusciamo a realizzare sempre, che è la pluralità delle opinioni. Non ho letto il libro né ho intenzione di farlo e pertanto mi limiterò a esprimere il mio parere sui due punti di esso che ho sentito più contestare e cioè sulle sue affermazioni:

“Cari omosessuali, normali non siete” e
“I tratti somatici di Paola Egonu non rappresentano l’italianità”.

Per quanto riguarda l’affermazione sugli omosessuali, tutti sappiamo che questo tipo di affetto esiste e la storia ci insegna che è sempre esistito ma, se con questo termine si intende ciò che è secondo natura, questo naturale non è perché la natura ha stabilito l’unione di coppia ai fini della procreazione, che risponde al bisogno fondamentale di ogni genere naturale, che è la conservazione della specie, questa infatti finirebbe se tutte le coppie fossero omosessuali, perché esse non sono in grado di procreare.

Quanto al fatto che “I tratti somatici di Paola Egonu non rappresentano l’italianità”, precisato che Paola Egonu è una giovane e valente sportiva di nazionalità italiana ma dal colore della pelle decisamente scuro, che non è assolutamente quello tipicamente italiano, che può al più essere olivastro, ritengo anch’io che ella proprio tipicamente italiana non è. Eppure, in antitesi con quanto affermato da Vannacci ho sentito addirittura dire: “… e chissà di colore era la pelle degli italiani qualche secolo fa!” E non ho capito cosa c’entra la realtà attuale con quale eventualmente esistente secoli fa.

Eppure sembra che oggi gli intelligenti benpensanti siano tutti in disaccordo con Vannacci e chi non lo è, è quanto meno un razzista.

A Trieste poi sono successi altri episodi a sostegno dei costumi di altre genti ospitate dal nostro paese. È accaduto che in un bagno della città, tradizionalmente riservato esclusivamente alle donne e ai bambini, delle donne musulmane si bagnassero assieme ai loro bambini vestite. Ciò ha dato avvio a un mare di polemiche, che si sono espresse clamorosamente col bagno vestite di un folto gruppo di signore triestine, a sostegno delle suddette signore. Ma queste donne, ospiti nel nostro paese, non dovrebbero essere loro ad adeguarsi ai nostri usi e i loro compagni lasciarglielo fare, anziché il contrario? Mi risulta infatti che nei loro paesi d’origine, di religione musulmana, persone e autorità non sono affatto tolleranti perché le donne straniere che ci arrivano vengono costrette a coprirsi il capo e magari senza esporre neppure un ciuffo di capelli se non anche a indossare un abito lungo fino ai piedi perciò, se le signore musulmane che vivono in Italia non vogliono o non possono fare il bagno in un costume adeguato, non facciano il bagno ma non si bagnino con gli abiti di tutti i giorni, coi quali sono magari arrivate in autobus e che forse indosseranno anche per tornare col medesimo mezzo.

 

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