di Carmen Palazzolo
Visto il “rumore” suscitato dalla proposta di legge Zan, anche a causa della richiesta del Vaticano al governo italiano di modificarne alcuni aspetti, mi sembra giusto chiedersi se essa sia giusta e importante. La risposta viene quotidianamente dai mass media che ci riportano informazioni come il suicidio del diciottenne Orlando Merenda perché bullizzato in quanto gay o l’uccisione con occultamento di cadavere da parte dei familiari di Saman Abbas perché ha rifiutato il matrimonio combinatole in Pakistan. Questo solo per citare i casi di questi ultimi giorni (1 luglio 2021) perché la storia ci ha insegnato quella delle persecuzioni religiose e di razza, come quella subita per secoli dal popolo ebraico fino al suo acme nella shoah. Ciò che è accaduto nel passato non conta però molto perché ci riteniamo più civili; ma il fatto che purtroppo così non è, è smentito dai due eventi di cronaca attuali a cui ho accennato sopra, per non parlare di cose più subdole come le differenze di trattamento uomo/donna tuttora esistenti anche in Italia, in alcuni casi.
Ma i motivi di persecuzione o semplicemente di trattamento differenziato oltre che per razza, genere, religione possono essere dati dalla nazionalità, dall’opinione politica, dall’appartenenza a un particolare gruppo. Quindi, secondo me, la proposta di legge Zan è giusta e importante, al di là dei suoi aspetti particolari, che non stiamo qui ad esaminare perché, quello che conto, è che, in questo caso il popolo italiano, prenda consapevolezza che tutti gli uomini, al di là del colore della pelle, della sua religione, razza o genere, cioè uomo o donna, hanno pari dignità ed hanno diritto al medesimo rispetto e trattamento a parità di condizioni.