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dei liberi pensatori

di Carmen Palazzolo

Biografia

Raggiunti i prescritti limiti d’età, Mons. Gianpaolo Crepaldi lascia il suo incarico e la Curia romana nomina vescovo di Trieste don Enrico Trevisi, nato ad Asola (Mn) il 5 agosto 1963, ed ordinato sacerdote il 20 giugno 1987. Laureato in Teologia morale a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, egli rientra nella sua diocesi nel 1990 con l'incarico di vicerettore del Seminario.
Dal 1997 al 2004, pur continuando l’insegnamento in Seminario, è pure direttore del Centro pastorale diocesano e, dal 1997 al 2003, anche dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Inoltre, tra il 2000 e il 2005, è assistente spirituale dell’Acli.

Nel 2004 diventa rettore del Seminario.

Il 10 giugno 2016 il vescovo Antonio Napolioni lo nomina parroco della parrocchia di Cristo Re di Cremona, dove  fa il suo ingresso domenica 18 settembre 2016.

Dal 1° settembre 2016, inoltre, don Trevisi è coordinatore dell’Area pastorale “Comunità educante famiglia di famiglie” e incaricato della Pastorale familiare insieme ai coniugi Maria Grazia e Roberto Dainesi.

Don Trevisi, fu inoltre membro del Consiglio presbiterale diocesano e del Collegio dei Consultori oltre che insegnare nell’Istituto superiore di Scienze religiose di Mantova, nella Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale (Milano) e nella sede cremonese dell’Università Cattolica del S. Cuore.

 

La nomina 

La notizia dell’incarico viene data con il bollettino ufficiale della Santa Sede e viene comunicata contemporaneamente  nella Diocesi di Trieste e in quella di Cremona, dove  è  il vescovo Antonio Napolioni a portarla, in Seminario, a conclusione dell’incontro plenario del clero nella Giornata mondiale della vita consacrata. L’annuncio viene salutato da un lungo e caloroso applauso, seguito dall’abbraccio fraterno con il vescovo Napolioni e con l’emerito Dante Lafranconi. Poi il vescovo Napolioni pone al collo di don Trevisi la croce pettorale, segno dell’episcopato. 

Egli fa poi un breve discorso sul significato dell’incarico ricevuto da don Trevisi, che è «Mistero, comunione e missione» 

«La vita della Chiesa è mistero perché è intrisa di santità e di divinità, ma anche della fragilità umana. È ancora mistero quando un uomo e un prete viene chiamato a essere segno di Cristo pastore, come in maniera eccezionale la vita del vescovo incarna». E ancora: «Comunione significa relazione, fraternità, Chiesa di Chiese; e quando, l’altra sera, ci siamo io sentiti e il vescovo Crepaldi, da oggi amministratore apostolico della Chiesa di Trieste, ho detto: diventiamo parenti, c’è un legame tra le Chiese che moltiplica la curiosità innanzitutto, la conoscenza, il dono reciproco, l’arricchimento attraverso le diversità». E infine la missione: «Enrico – ha concluso il vescovo Napolioni – va in una Chiesa nobile, antica e con una storia complessa».

L’accoglienza a Trieste

A Trieste per assumere il nuovo incarico, domenica 23 aprile, sono stati circa 250 i cremonesi che hanno accompagnato Mons. Trevisi. A guidare la delegazione della Chiesa cremonese c’era naturalmente il vescovo Antonio Napolioni insieme a una ventina di sacerdoti (tra i quali alcuni dei compagni di Messa di mons. Trevisi) e l’intera comunità del Seminario con i quattro diaconi che a giugno saranno ordinati sacerdoti.

Nella Cattedrale di San Giusto, insieme ai famigliari di mons. Trevisi e a una delegazione diocesana composta da una cinquantina di fedeli della parrocchia di Cristo Re, a rappresentare il territorio cremonese c’era anche il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti insieme alle autorità civili e militari del Triveneto.

Nel piazzale esterno della Cattedrale, dal momento l’interno, pur capiente, non riusciva a contenere la massa degli interessati, è stato allestito un maxischermo e 400 posti a sedere: 150 riservati ai cremonesi accreditati.

L’ingresso nella diocesi di Trieste è stato anticipato, alle 14.45 da un momento di saluto e preghiera tra il nuovo vescovo e le famiglie e i bambini della diocesi, guidato dal Servizio per la pastorale della famiglia di Trieste, presso il Santuario mariano di Monte Grisa. Poi il vescovo Trevisi, scortato dalla polizia locale, è partito alla volta della Cattedrale di San Giusto, dove ha avuto luogo la Messa di insediamento.

Dopo aver passato in rassegna il picchetto d’onore sulla piazza, alle porte della Cattedrale il vescovo Trevisi è stato accolto dal suo predecessore, l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, insieme al preposito del Capitolo della Cattedrale, mons. Giampaolo Muggia. Dopo il bacio del crocifisso e l’aspersione dei fedeli, Trevisi ha aggiunge il Battistero della Cattedrale, da dove è partita la processione d’ingresso, guidata dall’arcivescovo Crepaldi, che ha presieduto la prima parte della celebrazione. Proprio l’amministratore apostolico, dopo le parole di benvenuto rivolte a mons. Trevisi, ha poi consegnato all’arcivescovo metropolita di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, la bolla di nomina del nuovo vescovo, che è stata poi letta dal cancelliere vescovile don Luigi Tonon. Al termine, dopo la formula pronunciata dal Metropolita, il vescovo Trevisi, con mitra e pastorale, ha preso posto in cattedra iniziando così ufficialmente il suo ministero a servizio della Chiesa triestina. Subito dopo ha ricevuto il saluto del Preposito del Capitolo della Cattedrale, del Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, mons. Francesco Moraglia e del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, rispettivamente a nome della Chiesa locale, delle Chiese del Triveneto e della città di Trieste.

La liturgia, animata con il canto dalla Cappella civica e con le letture proposte in lingua italiana e slovena, è stata concelebrata da una decina di vescovi, tra i quali c’era anche il nunzio apostolico in Slovenia Jean Marie Speich.

Alla fine della Messa il vescovo Trevisi è passato a salutare i fedeli cremonesi e triestini che non hanno potuto partecipare al rito all’interno della Cattedrale.

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