di Luciana Melon
Il 24 maggio ricorre la festa di San Servolo, patrono di Buie d'Istria. La storia del Santo credo la conoscano tutti, ma forse non tutti sanno chi fosse un figlio di Buie che fu battezzato con il suo nome e che si distinse nel mondo per la sua bravura. Sto parlando di Ernesto Servolo Vidal e quella che si vede è la targa commemorativa che fu posta sul muro della sua casa in via Gramsci, nella Buie storica, scendendo dalla piazza del Duomo intitolato a San Servolo: la dicitura è riportata in quattro lingue (croato, italiano, inglese e tedesco) ed è giusto che sia così perché Vidal fu un uomo davvero cosmopolita se nella sua vita ebbe ben tre cittadinanze (italiana, argentina ed uruguaiana).
Ernesto nacque a Buie il 15 novembre del 1921 ma si trasferì giovanissimo in America Latina assieme al resto della famiglia che qui emigrò e precisamente in Argentina (provincia di Córdoba). Fu allora che i genitori decisero di cambiargli il nome da Ernesto Servolo in José, e proprio nel Club Atlético Belgrano e successivamente nel Rosario Central di Córdoba, il giovane buiese iniziò a calciare i suoi primi palloni; tanto bene che venne ingaggiato dal Peñarol di Montevideo già in età giovanile e si trasferì in Uruguay. Nel 1950 vinse, in quanto titolare della nazionale di calcio dell'Uruguay, la Coppa del Mondo. Qualcuno si chiederà come mai i Buiesi si ricordino così bene di lui: la risposta è molto semplice. Ernesto Servolo Vidal militò pure nel campionato italiano di calcio: infatti nel 1953 si trasferì in Italia e giocò con la Fiorentina per due stagioni e per brevissimo periodo anche con la ProPatria di Varese. Durante questo suo soggiorno italiano, non mancò di far visita ai parenti a Buie e qualche concittadino lo ricorda con affetto. Ritornò poi nel 1956 prima in Uruguay e poi a Córdoba (in Argentina) dove scomparve prematuramente nel 1974. Rimarrà sempre il suo ricordo di ala sinistra rapida ed intelligente con il soprannome roboante di “El Patrillero”: e perciò una seconda targa dedicata a Vidal fu posta sulla facciata della sede del Club di calcio di Buie d'Istria, suo paese natale.
