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dei liberi pensatori

cronache

Come dice il titolo, riportiamo quello che ci colpisce nel variegato mondo in cui viviamo.

di Carmen Palazzolo

Nonostante la temperatura gelida con bora,
i triestini si sono messi infila per assistere a una lezione di storia

Se qualcuno chiedesse la mia opinione sulla cultura media della gente, risponderei senz'altro che, in base alla mia esperienza di contatti con le persone e di operatrice culturale, essa è di basso livello. Eppure le numerose persone in attesa davanti al teatro lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste , dove domenica 18 novembre 2018 sono riprese le ormai tradizionali lezioni invernali di storia rivolte alla cittadinanza – com'è ben documentato sulla fotografia riportato su Il Piccolo di lunedì 19 novembre 2018 - sembrano smentire la mia opinione. Quel giorno a Trieste la temperatura media andava dai 5 ai 7 gradi con raffiche di bora anche di oltre 100 Km all'ora eppure, ben coperti, molti hanno atteso pazientemente di entrare nel suddetto teatro per ascoltare una lezione sulla rivoluzione francese di Luigi Mascilli Migliorini.

di Carmen Palazzolo

Vive polemiche sul quotidiano triestino il Piccolo e in altri giornali ha suscitato la notizia della manifestazione dell'organizzazione CasaPound a Trieste, il 3 novembre 2018, ricorrenza civile e religiosa per la città, perché è il giorno in cui si celebra l'arrivo del cacciatorpediniere Audace nel suo porto, alla fine della prima Guerra mondiale, e la festa del suo patrono S. Giusto.
Quest'anno, a conclusione del centenario dalla ricorrenza, è attesa anche la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Del corteo di CasaPound a Trieste si è parlato perfino in Parlamento, dove – come riporta il quotidiano di Trieste Il Piccolo del 3 novembre 2018 - i deputati di Leu, con un’interrogazione che vede come primo firmatario Nicola Fratoianni, scrivono: «Per noi le organizzazioni che si richiamano apertamente al fascismo come CasaPound, per le idee che diffondono, i metodi che utilizzano, che fanno dell’intolleranza e della discriminazione i propri princìpi, non possono poter svolgere manifestazioni pubbliche».

Intervento di Silva Bon 

Superare le barriere: nuove prospettive di collaborazione tra andati e rimasti

Superare le barriere: ecco un obiettivo che dovremmo, in uno sforzo comune, collettivo, rendere condiviso, comunitario.

Parlo soprattutto di barriere mentali, di muri resistenti, incrostati di preclusioni, di pregiudizi, di conflitti ideologici, tra parti contrapposte, che giungono perfino al livello di sanguinosi conflitti interpersonali: essi continuano a pervadere in una memoria ostile, onnipresente, invasiva, distruttiva di un passato drammatico, lontano ma evidentemente ancora attuale.
Molto si è fatto negli ultimi anni, questo sforzo non va negato o sottaciuto, per costruire, per rafforzare rapporti di amicizia, di collaborazione, di sostegno tra gli Italiani dell’Istria, di Fiume, della Dalmazia, di entrambe le sponde dell’Adriatico Orientale, tra gli andati e i rimasti.

di Carmen Palazzolo

Italiani dell'Adriatico orientale: un progetto per il futuro è il titolo del convegno tenuto all'IRCI mercoledì, 24 ottobre 2018, organizzato per il Circolo di Cultura Istro-veneta "Istria" da Ezio Giuricin, suo vicepresidente.

Numeroso il pubblico presente, fra il quale ci sono numerosi esponenti della minoranza italiana residenti in Slovenia e Croazio, quali Maurizio Tremul e diversi presidenti di Comunità mentre assenti sono i presidenti delle associazioni degli esuli. Presente pure la televisione di Capodistria e non la RAI.

Dopo il saluto del presidente dell'IRCI Franco Degrassi e la prolusione del presidente del Circolo Istria Livio Dorigo, si sono succeduti gli interventi di Kristjan Knez, Ezio Giuricin, Giorgio Tessarolo, Nelida Milani Kruljac, Gaetano Bencic, Guglielmio Cevolin, Sandro Gherro, Fulvio Varljen, Franco Fornasaro al mattino, Lucia Castelli, Isabel Russinova, Loredana Bogliun, Silva Bon, Laura Marchig, Guido Rumici nella ripresa pomeridiana. Sono storici, giornalisti, scrittori, poeti, insegnanti universitari e medi, fotografi e documentaristi. Di particolare e grande spessore sono state in particolare le relazioni del mattino, e non è facile per me descrivere il tutto e tanto meno trarre delle conclusioni. Molte sono pure le persone che intervengono al dibattito conlusivo.
La prima considerazione che mi sorge spontanea è infatti che, sull'argomento, è stato detto di tutto e il suo contrario, da cui cercherò di estrapolare ciò che mi ha colpito di più e mi sembra più importante.

Circolo di cultura istro-veneto “Istria”- Trieste
I partecipanti al Convegno: “Italiani dell'Adriatico orientale: un progetto per il futuro”
lanciano il seguente
APPELLO
alle istituzioni politiche e all’opinione pubblica per lo sviluppo di un grande progetto comune volto a tutelare, promuovere e valorizzare la continuità della presenza italiana nell'Adriatico orientale

La componente italiana dell'Adriatico orientale, a seguito degli sconvolgimenti della seconda guerra mondiale e delle radicali trasformazioni politiche, sociali ed etniche avvenute in quest'area, ha subito lo sradicamento e l'esilio della sua parte più significativa e la riduzione a minoranza dei pochi “rimasti”. Nel dopoguerra, e in particolare a partire dalla metà degli anni Sessanta, sono stati profusi degli sforzi, da parte italiana, per salvaguardare il patrimonio culturale, l'identità e la continuità della presenza italiana in queste terre con una serie di iniziative volte a sostenere la comunità italiana nell'ex Jugoslavia. Importante è stato, inoltre, nonostante i profondi ritardi e il velo d'oblio calatosi sulle vicende del confine orientale, l'impegno a favore del mondo associativo degli esuli istriani, fiumani e dalmati; un impegno che ha registrato un salto di qualità con l'approvazione, da parte del Parlamento italiano, della Legge n. 92 del 2004 che ha istituito il Giorno del Ricordo.

di Anna Piccioni

Il giorno 19 ottobre 2018 a Zugliano presso Centro Balducci si è tenuto un incontro preparatorio alla riunione trinazionale (Austria, Italia, Slovenia) in occasione della fine della prima guerra mondiale, che si terrà a Klagenfurt l'11 novembre 2018. “La riunione trinazionale intende applicare al presente la lezione delle guerre mondiali, ossia razzismo e cultura della violenza conducono sempre a guerra, miseria e inimicizia. La riunione è una dichiarazione in favore di un'Europa democratica e pacifica, un'Europa che rispetti il diritto internazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, adotti una politica d'immigrazione onesta; che protegga i diritti sociali di tutti, essendo favorevole a una svolta socio-ecologica e getti le basi per un futuro sostenibile.”

L'incontro di Zugliano è stato presieduto da Elio Baracetti, i relatori sono stati Pierluigi di Piazza, Werner Wintersteiner promotore del “Manifesto per una regione della pace Alpe Adria”, Anna di Gianantonio ricercatrice storica.

 di Anna Piccioni

Il giorno 29 settembre nella Biblioteca Comunale di Monfalcone si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Il coraggio di leggere”, uno degli appuntamenti inserito nella quinta edizione di Book in the city (piccola, ma grande maratona di tre giorni dedicata alla cultura che si snoda per i rioni della città con letture riflessioni, dibattiti)

Dopo i saluti delle autorità si sono succeduti i relatori: Mauro Piani (Presidente sistema bibliotecario BiblioGO), Romano Montroni (Presidente del Cepell, istituto autonomo del Ministero dei Beni culturali), Elisa Callegari (Presidente Aib FVG), Loredana Pilati (Direttrice Biblioteca Civica “Giovanni Arpino”, comune di Nichelino -TO), Livio Vianello (operatore culturale e lettore). Luigi Cirelli (responsabile del Multiplo Centro Cultura di Cavriago (RE), coordinatore Mauro Daltin (Direttore Artistico de “La notte dei lettori”, direttore editoriale di Bottega Errante Edizioni).

di Carmen Palazzolo

È dai primi giorni di settembre (2018) che, quasi quotidiannamente, sul quotidiano Il Piccolo di Trieste si scrive della situazione all'Università Popolare di Trieste. Ne scrive, in particolare, in diversi articoli dello stesso mese la giornalista Laura Tonero.

Si scrive di un disavanzo di oltre 700.000 mila euro scoperto dai revisori dei conti, che hanno chiesto oerciò il commissariamento dell'Ente e inviato la documentazione a corredo della richiesta alle autorità competenti. Il provvedimento sembra però in alto mare, anzi si discute se si debba ricorrere al commissariamento o a un consiglio di amministrazione "di garanzia". Nel frattempo la presidente, prof.ssa Cristina Benussi, ha rassegnato le dimissioni come altri membri dei vertici della struttura quali Roberto Fermo, Renzo Grigolon, Diana De Petris De Rosa, Micaela Silva Drioli.

al XIV Festival Internazionale della Storia di Gorizia
di Marco Tessarolo

 In occasione dell'edizione 2018 della manifestazione "èStoria", che ha scelto quale tema guida "Migrazioni", l'Associazione delle Comunità Istriane di Trieste ha organizzato un incontro, domenica 20 maggio, a Gorizia, presso la sede staccata dell'Università di Udine, sul tema "Migrazioni forzate ed identita' " .

Sono intervenuti al dibattito: la dott.ssa Antonella Pocecco, sociologa, ricercatrice presso l'Università di Udine, di famiglia di esuli; il dott. Ezio Giuricin, giornalista di TV Capodistria, ricercatore presso il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, di origine istriana; il dott. Biagio Mannino, politologo internazionalista e giornalista presso Radio Nuova Trieste, di madre polesana.
Il dibattito è stato coordinato dal dott. Giorgio Tessarolo, dirigente della suddetta Associazione.

Il nostro blog era presente al XIV Festival Internazionle della Storia di Gorizia, dal 14 al 20 maggio 2018, nell'ambito del tema “MIGRAZIONI”, proposto quest'anno dagli organizzatori. Noi abbiamo pensato a come

LEGGERE IL PRESENTE DALLE MIGRAZIONI DEL PASSATO.

Ne hanno parlato, col coordinamento di Anna Piccioni, gli storici Diego Redivo e Silva Bon per quanto riguarda, rispettivamente, le migrazioni nel 900 e quelle degli Ebrei nel periodo 1933 / 1938, con particolare riguardo al loro passaggio per il porto di Trieste, mentre il politologo Biagio Mannino ha analizzatto l'atteggiamento dei discendenti degli esuli giuliano-dalmati, che furono, anch'essi, degli esuli forzati.

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